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27 Gennaio 2021

Il museo virtuale della terra dell’Amarone realizzato da Cantina Vapolicella Negrar è il progetto più innovativo per la Regione Veneto

Un prototipo di museo virtuale che valorizza il patrimonio agroalimentare veneto e nel contempo abbatte le distanze unendo narrazione e visione, il progetto più innovativo tra quelli presentati all’interno del progetto “Food and Wine made in Veneto – Programma Operativo Regionale 2014-2020 e di Botteghe e Atelier Aziendali la tradizione si rinnova per guardare al futuro“: così lo scorso 4 dicembre Irecoop Veneto, la società di formazione della Regione Veneto, ha presentato nel seminario web “Food and Wine Made in Veneto verso nuovi mercati: le nuove tecnologie per creare valoreValpolicella VR 360, il progetto di tour virtuale alla scoperta della terra dell’Amarone, realizzato da Cantina Valpolicella Negrar grazie ai fondi regionali destinati alle realtà imprenditoriali venete che affondano le radici in un territorio con il quale hanno instaurato da sempre uno stretto legame, contribuendo a determinarne lo sviluppo economico. Commenta al riguardo Renzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar: “Siamo felici del riconoscimento regionale di buona pratica del nostro progetto, in questo momento di incertezza generale, diffondere il valore di un’eredità sedimentata nel tempo dà speranza e rappresenta per noi un riferimento tangibile che aiuta a connettere il passato con il presente e il futuro“.

Vino ma non solo. Il progetto Valpolicella VR 360 unisce l’arte fotografica di Marco Ambrosi, artista veronese, all’esperienza di coinvolgimento delle nuove tecnologie messe a punto da Ximu.la, società specializzata nella progettazione e realizzazione di esperienze di realtà virtuale e aumentata, ed è fruibile tramite visori 3D Oculus dotati di un display che avvolge la vista e di un sistema audio surround che garantisce l’effetto immersivo di chi li indossa, occupando l’intero campo visivo e sonoro. Grazie a un’applicazione apposita, si può accedere a una mappa interattiva e selezionare diversi itinerari, scegliendo tra i differenti paesaggi dei comuni storici della Valpolicella Classica – Negrar, Marano, Fumane, Sant’Ambrogio e San Pietro In Cariano -, la vendemmia, la visita in cantina. “In un periodo in cui l’attività di accoglienza dei turisti è fortemente penalizzata dalla pandemia, la cantina ha voluto progettare il possimo futuro con creatività, dando origine ad un viaggio emozionale che consente di scoprire la Valpolicella Classica ancora troppo poco conosciuta per la sua storia, le sue peculiarità e la sua bellezza“, ha spiegato Marina Valenti, responsabile del progetto per la cantina, durante il seminario web regionale.

Valpolicella VR 360 è stato studiato anche per poter facilmente identificare la zona storica di produzione dell’Amarone con i suoi confini geografici e soprattutto con i suoi saperi e le sue pratiche tradizionali. “La Valpolicella, infatti, non è solo una Doc riconoscibile nel mondo del vino, ma un luogo ben preciso con la sua storia e la sua identità culturale“, aggiunge Daniele Accordini, dg ed enologo della cantina. Rivolto a turisti ed enoappassionati italiani e stranieri, Valpolicella VR 360 sarà di sicuro interesse anche per i veronesi e gli stessi valpolicellesi, che potranno ammirare il proprio territorio nella sua interezza “toccandolo con mano”. Quando le condizioni sanitarie legate alla pandemia lo consentiranno, i visori 3D, in tutto 6, saranno sperimentabili nelle enoteche Domìni Veneti che la cantina ha a Negrar, Cavaion Veronese e a Sirmione (BS).

 

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